Luogo d’intervento: Santa Maria a Vico (CE)
Committente: Ministero dell’istruzione – Unità di missione per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
Progetto: Concorso di progettazione per la costruzione di una nuova scuola secondaria di primo grado Giovanni XXIII – Secondo classificato
Gruppo di progettazione: RTP Miano
Pasquale Miano (Capogruppo), Arch. Giuseppe Ruocco, Veronica De Falco, Federico Di Lorenzo
Strutture: Giovanni Chiumento
Geologia: Luca Cozzolino
Gruppo di lavoro:
Architettura: Chiara Barone, Gabriella Ceraso
Impianti: Antonio Ianniello
Aspetti pedagogici: Maura Striano
Il concorso di progettazione ha ad oggetto la sostituzione edilizia della scuola secondaria di primo grado Giovanni XXII, intesa come un polo scolastico aperto, un “luogo urbano”, caratterizzato da nuovi spazi di relazione e aggregazione.
Il progetto punta all’obiettivo di realizzare una scuola aperta lungo una sequenza di piazze, giardini e di spazi di condivisione, che collegano il Viale della Stazione e l’Appia con le aree urbane di Santa Maria a Vico disposte sulle pendici collinari.
Il complesso di piazze e dei giardini della scuola è stato pensato come un nuovo attraversamento urbano, in riferimento al quale i diversi edifici che compongono la scuola, sono accostati e connessi come elementi di una piccola città, sottolineando attraverso la configurazione architettonica il ruolo urbano e civico della scuola.
La scuola si dispone in maniera articolata sul nuovo percorso urbano, imperniata su due aggregati: nel primo i quattro blocchi delle aule su due livelli prospettano a sud sul grande spazio aperto; nel secondo, l’auditorium, la palestra e la mensa sono accostati generando una configurazione planimetricamente e volumetricamente articolata, strutturalmente integrata alla scuola, ma che costituisce una grande attrezzatura a servizio dell’intera città.
In termini di dimensioni complessive, l’edificio scolastico ospita:
– otto sezioni complete per un totale di 24 classi;
– quattro laboratori (multimediale, linguistico-informatico, di applicazioni tecniche e artistico);
– sala lettura;
– mensa scolastica, dotata cucina dedicata, con relativi spogliatoi e servizi e potenziata da un grande spazio esterno pavimentato con tavoli all’aperto;
– palestra, con accesso anche dall’esterno, per uso extrascolastico, dotata di servizi dedicati, 4 spogliatoi per favorire una rapida rotazione di uso, un locale infermeria e i collegamenti verticali interni;
– auditorium e sala della musica, centro di tutte le attività pubbliche con le quali può integrarsi e sovrapporsi, andando a costituire così un vero e proprio civic center.
Nella nuova scuola assumono un ruolo fondamentale gli spazi di interrelazione: nel primo insieme questi spazi, superando l’idea del corridoio, si articolano planimetricamente fino ad accogliere i laboratori e la sala lettura dislocati nei diversi spazi che assolvono anche alle funzioni distributive interne. Inoltre, l’atrio insieme alle connessioni verticali, comprende anche i servizi per i docenti e i passaggi coperti che collegano le aule all’altro volume, attraversando lo spazio centrale, senza interromperlo.
Di grande rilevanza civica è il polo disposto nella parte meridionale del lotto, inteso come contenitore di architetture volumetricamente differenziate: l’auditorium, una grande sala, uno spazio molteplice, con un foyer e un ambiente per la musica, a servizio della scuola, ma aperti al pubblico; la mensa, servita da una cucina innovativa; la palestra, con spogliatoi e spazi playground all’aperto.
Dal Viale della Stazione, gli studenti, ma anche i cittadini, attraversano un sistema tripartito costituito dalla piazza-teatro, gli orti e giardini tematici e infine dal playground. Questa configurazione consente, da un lato, di prevedere tutti gli spazi richiesti e, dall’altro, di far sì che gli spazi aperti diventino parte integrante del progetto.
Particolare attenzione è stata riservata agli spazi disposti a nord e a sud della nuova scuola: a nord si è ridisegnata una strada di servizio, con accesso al parcheggio interrato, mentre a sud è stato previsto un parco lineare con percorso ciclopedonale che avvolge l’intero lotto. Questa scelta elimina completamente la logica della scuola come recinto, sviluppando concretamente l’idea di scuola aperta.
La configurazione articolata e allungata della nuova scuola, quasi a segnare urbanisticamente una connessione tra parti di città, garantisce unitarietà e riconoscibilità del complesso scolastico, pur lasciando chiaramente comprendere la specificità dei singoli elementi che compongono la scuola.
Il progetto, inoltre, risponde alle finalità di sviluppo delle aree verdi e incremento di suolo realizzando un parco urbano che investe l’intero lotto mediante la realizzazione di un percorso ciclopedonale e un asse verde di connessione tra il Viale della Stazione e la via Brecciale sul fronte sud, una piazza urbana pubblica sul fronte nord con la realizzazione di spazi verdi di filtro e di condivisione che investono i due blocchi scolastici.